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Perché paziente esigente e perché il quadro di Caravaggio? L'Incredulità
di san Tommaso è un quadro famoso: si tende a interpretarlo come "un manifesto della
nascente cultura sperimentale", della volontà di verifica,
dell'accertamento per prova. Preferisco l'interpretazione che
dà Roberto Satolli, presidente del
Comitato etico nell'Istituto tumori di Milano, nell'articolo Il
dito di Caravaggio nella piaga della ricerca ("Bollettino
d'informazione sui farmaci", n. 4/2005). Ricorda l'invito di Giulio Maccacaro a "non fare ricerca sull'uomo, ma con l'uomo" e si chiede: "un'utopia fuori dalla realtà?". Oggi "quell'utopia è forse più lontana di allora... si è affermata una sottile forma di prevaricazione, che consiste nello sfruttare la buona fede dei pazienti per arruolarli in ricerche che nulla hanno a che vedere con il desiderio di conoscenze, o con la salute della gente, ma che sono concepite e condotte a scopo di profitto... Secondo Richard Smith, ex direttore del British Medical Journal, le riviste scientifiche sono ridotte a estensione del ramo marketing delle compagnie farmaceutiche... Soprattutto in campo biomedico la ricerca non ha più le caratteristiche di un'impresa disinteressata e collaborativa, come era stata definita dal sociologo della scienza Robert Merton... E secondo il premio Nobel per la medicina Karis Mullis probabilmente lo sviluppo scientifico più importante del XX secolo è che l'interesse economico ha rimpiazzato la curiosità come forza trainante della ricerca". Conclude dichiarando il "panorama scoraggiante" dall'interno dei comitati etici, che pure sono stati individuati come "un possibile argine alla prepotente invadenza del mercato nel mondo della scienza... tutto si fonda per ora sulla buona volontà dei singoli". Bene. Cioé male, malissimo. Con questo piccolo sito di buona volontà - concludeva Gianni - vorrei contribuire, come paziente, a difendere la salute, il diritto a vivere e - perché no? - a morire bene. [ Chiudi questa finestra ]
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